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Rinnovare la promozione dell’italiano

Dall'Ambasciata di Islambad il parere di Patrizia Anastasio

Patrizia Anastasio frequenta, dal Pakistan, il Master in Traduzione attivato dal Consorzio ICoN. Attualmente la dottoressa Anastasio ha l’incarico di Cancelliere amministrativo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ed è impiegata all’Ambasciata d’Italia di Islamabad. Il suo percorso formativo ha avuto sin dall’inizio un carattere internazionale e, dopo gli studi in Germania, Patrizia ha prestato servizio in Argentina, Slovacchia e Costa Rica. Nel suo curriculum figurano anche le missioni brevi in Russia e Bielorussia.

La dottoressa, che ha conseguito anche laurea erogata da ICoN, ci ha raccontato qual è il punto di vista sull’Italia nel mondo, la sua esperienza con lo studio via Internet e come potrebbe essere valorizzata la lingua italiana all’estero.

Il suo lavoro l’ha portata a conoscere Europa, Asia e America Latina. C’è un paese che le è parso più legato all’Italia? In generale l’interesse si rivolge verso le caratteristiche più tradizionali della nostra cultura o c’è la voglia di scoprire l’Italia di oggi?
Sicuramente il Paese che rimane maggiormente legato al nostro è l’Argentina. Il legame con la Germania appare diverso, si tratta in molti casi della prima generazione di immigrati, italiani come lei o come me. In Argentina invece siamo alla terza o quarta generazione, eppure rimane ancora una forte impronta italiana.
Purtroppo l’Italia che viene ricordata ormai non esiste, si rimane ancorati alle tradizioni e ai ricordi dei nonni italiani o dei bisnonni che gli attuali discendenti ricordano. La voglia di scoprire l’Italia di oggi non appare evidente. Si rimane attaccati alle tradizioni, in quanto rappresentano il passato dell’Argentina, un crogiuolo di razze dove diverse popolazioni si sono incontrate portando ciascuna il proprio contributo. Quello italiano prevale.

Il suo percorso formativo comprende la laurea triennale ICoN, ma, quest’anno, sta anche frequentando il Master in traduzione erogato dal Consorzio. Com’è arrivata a scegliere questi corsi?
Giunse un messaggio sul Consorzio ICON, a seguito della convenzione con il Ministero degli Affari Esteri. In quel momento non mi era possibile studiare. Ma non ho mai abbandonato il proposito, realizzando il mio sogno alla prima occasione.
L’avventura del Master si deve soprattutto alla mia scelta lavorativa. Sentivo il bisogno di restare ancorata all’Italia, di parlare e scrivere in Italiano, di non dimenticare. Se poi questa mia esperienza si dovesse concludere positivamente ben venga la felice conclusione! Sto imparando molto, ma non sono precisamente una studentessa modello. Il tempo da dedicare allo studio qui si riduce praticamente al fine settimana.

A suo avviso quali potrebbero essere le strategie da introdurre e gli elementi da valorizzare in un rinnovato sistema di promozione della lingua italiana?
In alcuni Paesi gli Istituti Italiani di Cultura lavorano in maniera molto arretrata. Non stanno al passo con i privati che offrono corsi di lingua. Non vorrei che questo accadesse. Dovremmo semplicemente essere maggiormente competitivi. L’ultimo corso che ho frequentato privatamente era di lingua inglese. Erano ammessi solo insegnanti di madrelingua. Era dato ampio spazio ai mezzi informatici. Le conversazioni erano sempre piacevoli e non si trascorrevano ore intere a studiare grammatica. Non posso dire il nome dell’istituto, ma ho molto apprezzato il tentativo di avvicinare diverse culture, di creare momenti di svago come feste o gite.
Questo nei nostri Istituti di Cultura raramente accade. Il metodo di studio secondo me è obsoleto, nonostante l’Italia abbia moltissimo da offrire. Si tratta semplicemente di un problema di gestione. Pensi che alcuni istituti non prestano i libri. Io che ho studiato a Colonia potevo prendere in prestito praticamente ogni cosa. Questo mi ha consentito di laurearmi. In passato avevo provato a chiedere altrove. Mi era stato risposto che avrei dovuto studiare solo in biblioteca. Senza fare fotocopie. Rinunciai.

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